Una modesta proposta

E’ facile far ridere, ma è difficile fare una proposta. Anche i professionisti più creativi rabbrividiscono quando giunge il momento di scriverne una. Tuttavia, redarre offerte è essenziale per tenersi aperte più strade. Una proposta avvincente richiede più di un mucchio di cliché e di un’ansiosa stima dei costi: ha bisogno di struttura, organizzazione e emjoie de vivre/em! Fortunatamente, potete creare tale struttura, indipendentemente da quanto articolata dovrà essere la proposta finale. Vi diciamo quali sono le domande chiave a cui cerca risposte qualsiasi cliente e come usarle come base di una proposta che convinca il vostro cliente che il vostro team è quello giusto per fare il lavoro.

RFP: il modo meno creativo per assumere persone

Se lavorate in un qualsiasi tipo di azienda di servizi, sarete sicuramente incappati nella Request For Proposal (richiesta di preventivo o di offerta, ndt), o “RFP”. Il processo RFP è diventato uno standard tramite il quale le organizzazioni sollecitano delle offerte competitive. Nella sua essenza, il processo RFP costituisce un tentativo di livellare il campo di gioco e di minimizzare le discriminazioni e i pregiudizi. Tutti sono vincolati dagli stessi requisiti, non ci sono trattamenti speciali né strappi alle regole. In cambio, la società che emette la richiesta di offerta è in grado di selezionare un fornitore confrontando offerte con caratteristiche simili. Purtroppo, in pratica, le RFP sono il modo meno creativo per assumere persone creative. La rigidità del processo e la mancanza di un dialogo significativo la rendono molto simile ad una roulette. Come possiamo destreggiarci nel processo da gastrite delle RFP? E cosa possiamo fare come industria per rendere le RFP l’eccezione piuttosto che la regola per assumere una web agency?