Andiamo al cuore dell’accessibilità digitale

Ormai lo sapete: non c’è abbastanza diversità nel settore tech. Tuttavia, Carie Fisher offre una soluzione che potreste non aver ancora sentito: concentrarsi sull’accessibilità potrebbe essere la chiave per rendere lo stesso mondo tech più accessibile.

Dipingi il quadro, non la cornice: come i browser forniscono tutti ciò di cui ha bisogno l’utente

I designer vogliono creare delle esperienze completamente aderenti al brand, il che spesso risulta in colori di selzione personalizzati o tipografia “pixel perfect”. Sebbene questi tocchi di design possano migliorare l’esperienza per qualcuno, possono però renderla inaccessibile ad altri. Il designer Eric Bailey spiega come lasciare le funzionalità chiave di accessibilità al browser per garantire l’esperienza più accessibile possibile.

UX nell’era della personalizzazione

Si sta avvicinando un momento spartiacque per il design della personalizzazione. La maggior parte della strategia è ancora guidata dai dipartimenti marketing e IT, un superstite del retaggio “dell’inquietante” ad inbound mirato. Secondo Colin Eagan, sistemare tale modello richiede lo stesso cambiamento di paradigma che abbiamo usato per gestire altre sfide nel nostro settore. In questo articolo, osserva attentamente il ruolo emergente del professionista dell’UX nel design della personalizzazione: dall’influenzare la selezione della tecnologia, al modellare i dati fino all’implementazione a livello di pagina. È giunto il 2019 e il tempismo non potrebbe essere migliore.

Conversazioni con i robot: voce, smart agent e contenuti strutturati

Voice user interfaces, smart software agents e la ricerca AI-powered stanno cambiando il modo in cui gli utenti (e i computer) interagiscono con il contenuto. Che stiate costruendo servizi per queste tecnologie emergenti oppure no, il contenuto strutturato è ormai necessario per assicurare l’accuratezza e l’integrità del vostro contenuto nel panorama digitale in evoluzione.

Un progetto fai da te di accessibilità web

Buona accessibilità vuol dire buona UX. Dovremmo cercare di creare la miglior user experience per tutti (non solo per le persone senza disabilità). Ma lanciare un progetto che rimedi all’accessibilità di un’azienda può essere un grande impegno. Dovrete convincere la leadership aziendale, creare un team multidisciplinare di accessibilità e istruire tutti sugli standard di accessibilità. In questo articolo, Beth Raduenzel fornisce una guida passo a passo per creare e mantenere un sito web accessibile.

Basta FAQ: creare informazioni significative per una user experience più efficace

Mettere l’informazione giusta nel posto giusto per meglio supportare gli obiettivi degli utenti (e dell’azienda) richiede un contenuto attentamente mirato e una buona architettura dell’informazione (IA)… E decisamente niente FAQ! Per quanto a volte possa sembrare attraente la “soluzione” delle FAQ, usarla rende difficile trovare le informazioni, accedervi, mantenerle e generalmente ostacola il completamento di un task. Discutendo i limiti delle FAQ e loro alternative, Lisa Wright è in missione per bandirle per sempre, o almeno per renderle più efficaci se proprio dovete includerle.

Discovery economica, parte 3

Per completare la sua serie di articoli su come condurre una user research che aggiunga valore quando le risorse sono limitate, Meg Dickey-Kurdziolek ci porta in un viaggio attraverso i risultati dei test A/B fake door impostati nella Parte 2. Dopo aver fatto luce sul lato più oscuro dei sondaggi e averci offrto delle linee guida per massimizzare il loro valore per il minimo input, conclude accennando al vecchio preferito: come si sa quando la ricerca è finita ed è ora di cominciare a creare.

Discovery economica, parte 2

Quando si tratta di valutare la “next big idea”, non tutti hanno una barca di soldi, folle di clienti esistenti e una stanza piena di ricercatori e analisti impazienti di cominciare. Quindi, in questa seconda parte della sua serie in tre episodi, Meg Dickey-Kurdziolek ci guida attraverso i passi successivi della discovery economica: l’analisi dei dati raccolti nella ricerca iniziale, la limatura delle ipotesi iniziali del problema e l’impostazione di un nuovo giro di ricerca più focalizzata. Per la startup fittizia di Meg, Candor Network, è chiaro che occorre un nuovo focus…

Discovery economica

La discovery è una fase chiave del design: è il punto di partenza, in cui si definisce e chiarisce il problema che si sta per risolvere. Il procedimento è immediato per le aziende strutturate o grandi, con budget e team dedicati e clienti da intervistare. Ma cosa succede nelle piccole aziende, startup e no profit a cui mancano queste risorse? Come possono partecipare le lean organization alla discovery e trarne benefici? Meg Dickey-Kurdziolek ce lo mostra nella Parte I di “Discovery economica”.

Pianificare per l’accessibilità

Incorporare l’accessibilità fin dall’inizio di un progetto di web design è più semplice, più efficace e meno costoso rispetto a sistemare qualcosa in ottica di accessibilità alla fine. Tuttavia, la maggior parte di noi si ritrova troppo spesso nell’ultimo di questi scenari. Ma non temete! Questo estratto, in esclusiva per ALA, dal libro di Laura Kalbag “Accessibility for Everyone”, ci viene in aiuto. Imparerete a perorare la causa dell’accessibilità con collaboratori riluttanti, capi o clienti. Vedrete come costruire un team, definire la portata del progetto e addirittura stabilire un budget per il lavoro.