Durante una riunione pubblica del W3C CSS Working Group, il web standards lead di Mozilla Tantek Çelik ha fatto esplodere una crisi nella Terra degli Standard Web quando si è lamentato degli sviluppatori che non hanno capito ed abusano dei vendor prefix supportando solo quello di WebKit, creando così un panorama di monocoltura di browser. La soluzione che propone Tantek, far finta che Mozilla sia WebKit, ha infiammato molti animi nella comunità degli standard, specialmente quando i rappresentanti di Opera e Microsoft sono stati immediatamente d’accordo riguardo tale questione e hanno annunciato dei piani simili a quelli di Mozilla. Per andare alla radice della nuova enorme confusione, il nostro Eric Meyer intervista, in esclusiva per A List Apart, Tantek sul controverso piano di Mozilla di supportare le proprietà con il prefisso -webkit-.
Argomento: Numero 45 – 28 Febbraio 2012
Ogni volta che chiamate “CSS3” una feature proprietaria, un gattino muore
Qualsiasi feature -webkit- che non sia presente in una specifica (nemmeno in Editor’s draft) non è CSS3. Sì, vengono comunemente evangelizzate come tali, ma non fanno assolutamente parte di CSS. Questa distinzione non è una pignoleria: è importante perché incoraggia alcuni produttori ad aggirare il processo degli standard, ad implementare qualunque cosa trovino in WebKit, per poi evangelizzarla agli sviluppatori come se fosse la cosa migliore del mondo. Siamo così bramosi di utilizzare il nuovo gioiello che spesso ci dimentichiamo di quante persone hanno combattuto negli scorsi dieci anni per far sì che potessimo scrivere codice senza fork e senza hack ed aspettarci che funzioni in maniera interoperabile. Lea Verou spiega perché le soluzioni “single-vendor” non sono standard e non sono salutari per la vostra pratica professionale o per il futuro del web.