L’onestà materica sul web

L’onestà materica, ossia l’idea che una sostanza debba essere sé stessa, piuttosto che imitare qualcosa d’altro, ha guidato tutti da Ruskin a Charles e Ray Eames. C’è un modo in cui noi possiamo applicare l’onestà materica nei nostri immateriali progetti (digitali)? I suoi principi possono in qualche modo portare un po’ di chiarezza nei dibattiti estetici come quello del web design flat vs. quello scheomorfico? E come può un approccio di questo tipo cambiare il modo in cui concepiamo e vendiamo i nostri progetti? Kevin Goldman prevede un aumento della longevità del nostro lavoro e anche della nostra carriera se applichiamo i principi dell’onestà materica al nostro mondo digitale.

L’era dei symbol font

Benvenuti nella terza era dell’ottimizzazione della performance web: i symbol font. Qualsiasi cosa, i punti elenco e le frecce, le icone per i feed per i social media, possono ora essere raggruppate in un singolo piccolo file di font che può essere messo in cache e reso a diverse dimensioni senza la necessità di avere più immagini o colori. Si tratta di un file con gli stessi benefici di caching e di dimensioni di una sprite CSS, con in più i vantaggi che stiamo solo cominciando a realizzare con i display ad alta risoluzione. Scopriamo i vantaggi ed esploriamo le sfide che si incontrano quando si usano i symbol font.

Distanza Artistica

Essere super-cool non è facile, né tanto meno è facile essere autocritici. Se amate quello che create, è impossibile dissociare completamente sé stessi dal proprio lavoro per valutare obiettivamente e poi migliorare. Ma la capacità di raggiungere la distanza artistica, ossia, di raggiungere un posto che vi permetta di contemplare il vostro design nel suo insieme, vi metterà nelle condizioni di migliorare il vostro lavoro incommensurabilmente e, sostanzialmente, di liberarvi degli immaturi freni dell’ego. Vediamo come far risplendere il nostro lavoro lasciandoci andare e come acquisire la capacità di raggiungere la distanza artistica.

Cosa sono e come funzionano le style tile

Come coinvolgere il cliente in un processo di design che abbia successo? Molti dei processi che seguiamo risalgono al design per stampa e alla pubblicità. È ora di far evolvere i nostri deliverable per far sì che il cliente diventi parte attiva nel processo. La “style tile” è un deliverable di design che fa riferimento agli elementi dell’interfaccia del sito attraverso degli insiemi di font, colore e stile che vengono accompagnati da una mappa del sito, da alcuni wireframe e da altri artefatti di user experience. Vediamo come le style tile siano un valido aiuto per allineare le aspettative del cliente e del designer, per rendere più rapida la timeline di progetto, per coinvolgere gli stakeholder nel processo di brainstorming e come svolgano un ruolo essenziale nel responsive design.

La crisi di identità del pixel

Il pixel è stato per molto tempo la particella atomica del design basato sullo schermo: un’unità di misura concreta e conosciuta. Ma i layout basati sui pixel hardware stanno rapidamente diventando una specie protetta. Anche l’introduzione di un nuovo pixel di riferimento, standardizzato dal W3C, sebbene prometta stabilità a lungo termine, non ci aiuta a navigare nel caos attuale. Considerate le due definizioni standard di pixel e le 500 viewport standard che i device Android dei vostri utenti potrebbero supportare. Per creare design che trascendano le differenze tra piattaforme, la promessa del web e degli standard, dovete normalizzare il pixel tra i vari dispositivi. Scott Kellum mostra come la matematica e le media query ci permettano di mantenerci mentalmente sani e ci aiuta a progettare in maniera consistente tra le varie piattaforme.

Personalità nel design

La personalità è quella forza misteriosa che ci fa avvicinare ad alcune persone e allontanarci da altre. Dal momento che la personalità ci influenza molto nei processi con cui prendiamo le nostre decisioni, possiamo usarla come potente strumento nel design. In un estratto in esclusiva dal suo nuovo ed eccellente libro citeDesigning For Emotion/cite, Aarron Walter ci mostra come creare una connessione umana forte nell’interazione uomo-computer trasformando le design interactions in conversazioni, impregnando le interazioni meccaniche di elementi distintamente umani ed usando delle tecniche di design e del linguaggio per creare una personalità viva per il proprio sito web.

Demistificare il design

Mistificare il design con un gergo che capiamo solo noi ci fa sentire come degli eroi e crea un senso di sicurezza nel lavoro. Ma crea anche un’atmosfera “noi e loro#8221;, che esclude i non-designer, eclissa il vero valore del design e genera antagonismo quando invece solo cooperando si può realizzare il miglior prodotto. Svelando il nostro processo creativo e invitando gli altri ad entrare nel nostro mondo, possiamo creare un team che sia investito dal successo del nostro lavoro e consegnare un design migliore. Jeff Gothelf ci racconta gli step da fare per aumentare il valore della nostra professione e di noi stessi come professionisti.

Sposate i vostri clienti

Lavorate costantemente per rimanere impegnati con i clienti o vi rilassate con loro? Con i nuovi progetti è semplice fare uno sforzo extra, ma più si lavora insieme più diventa facile sentirsi soddisfatti con lo status quo, mentre si mettono le energie migliori nei nuovi luccicanti clienti. Piuttosto che far finta che non accadrà, preparatevi e create una strategia per contrastarlo. Shane Pearlman ci mostra come.

Progettare il divertimento

Come definireste il divertimento sul web? Divertimento ha diversi significati per diverse persone. Debra Levin Gelman dice che per creare il divertimento dobbiamo permettere agli utenti di creare, giocare ed esplorare. Imparate come aiutare i vostri clienti a definire il divertimento, a classificare la sua importanza sul loro sito e testarlo con gli utenti per creare una piacevole esperienza, non importa che la stiate creando per gli uomini in giacca e cravatta o per le persone della sandbox.

La critica sul design ed il processo creativo

In ogni processo di design, ad un certo punto molliamo quello che stiamo facendo e mostriamo il nostro lavoro non ancora terminato ai colleghi o ai clienti. Questo implica una domanda: cosa fa la critica per il design e per il resto del progetto? Le critiche sono davvero di aiuto e sono necessarie? Se sì, come usiamo le loro inconsistenze per migliorare il nostro output creativo? Cassie McDaniel esplora come le critiche possano aiutarci a navigare in processi e progetti complessi e collaborino efficacemente a creare un lavoro originale e coinvolgente.