Lo sviluppo web è difficile. Non sempre si riesce al primo tentativo. Fortunatamente, non dobbiamo fare tutto perfetto fin dall’inizio. Jeremy Wagner delinea alcuni modi utili per cominciare a riprenderci dal nostro hangover collettivo da JavaScript.
Argomento: Browser
Il vostro contenuto viaggia bene? Il design e il comportamento del vostro sito sopravvivono passando da una piattaforma all’altra, da un browser all’altro, da una configurazione all’altre, tra device interconnessi già oggi esistenti e tra quelli che verranno? L’obiettivo è: “Scrivi una volta, pubblica ovunque”. Siamo già pronti? Gli standard web e i metodi di testing. QA e workflow. I bug e le feature dei browser desktop e mobile. I produttori e gli organismi che si occupano degli standard, gli esperimenti e il supporto.
La miglior richiesta è nessuna richiesta. Revisione
Ora che HTTP/2 gode di maggior ubiquità, è particolarmente importante sfidare quella che una volta era l’indiscutibile regola del resource bundling nella performance del client site. Seguiamo Stefan Baumgartner mentre ci guida attraverso le potenziali trappole e gli esiti negativi del bundling negli ambienti HTTP/2.
Fatto compiuto: l’agentive tech è qui
L’intelligenza artificiale è un argomento estremamente hot. Il processo per cui i device di tutti i giorni diventano più coscienti dei nostri bisogni e “imparano” ad adattarvisi giocherà un ruolo importante nel futuro della user experience. In questo estratto da “Designing Agentive Technology, AI That Works for People”, Chris Noessel esamina l’agentive technology e in che modo funziona al posto dell’utente.
Considerare come si usa HTTP/2
HTTP/2 è una dura esperienza sui browser incompatibili. Jeremy Wagner spiega la vera entità dei problemi di performance del mondo reale e come adattare l’invio degli asset del sito alla connessione di ciascun utente.
Usare HTTP/2 Responsabilmente: adattarsi agli utenti
A seconda delle capacità del vostro pubblico, un sito ottimizzato per HTTP/2 potrebbe essere dannoso per un segmento dei vostri utenti. Jeremy Wagner ci mostra come l’adaptive content delivery possa migliorare la performance del sito dovuta a browser incompatibili.
L’interazione è un enhancement
Il web ha una scorta infinita di storie dell’orrore sui “single point of failure”, in cui i siti appaiono come pagine vuote o bloccate a utenti increduli. La colpa non è né di JavaScript né di altre tecnologie, ma del modo in cui le usiamo, facendo completamente affidamento su di esse invece che diversificare il modo in cui inviamo le esperienze che realizziamo. In questo estratto dal Capitolo 5 di Adaptive Web Design, Second Edition, Aaron Gustafson spiega perché comprendere alcuni limiti e lavorare entro questi vincoli sia la chiave per costruire siti web flessibili.
Performance: mostrare vs. raccontare
Gli aspetti tecnici dell’ottimizzazione della performance sono indiscutibilmente importanti, ma il lavoro sociale (ossia convincere colleghi, manager e clienti, che l’ottimizzazione della performance meriti la loro attenzione) spesso viene sottovalutato. Lara Hogan ci mostra come possiamo andare oltre i grafici e i numeri per mostrare la performance piuttosto che semplicemente parlarne e come attuare un vero cambiamento culturale nel processo.
Che i link siano link!
La nozione del web come piattaforma per applicazioni non è mai stata più popolare. I framework single-page come Ember e Angular rendono semplice creare applicazioni complesse che offrono esperienze più ricche e più robuste di quello che possono fare i siti web tradizionali. Ma questo beneficio ha un costo. Ross Penman ci dice cosa possiamo fare per questo problema.
Un passo avanti: migliorare la performance con il prebrowsing
Vogliamo siti web più veloci e i browser ci aiutano a raggiungere questo obiettivo, ricercando pattern di navigazione degli utenti, analizzandone i comportamenti e facendo supposizioni su dove potrebbero cliccare successivamente. Ma noi conosciamo meglio sia i nostri siti sia i nostri utenti e possiamo usare questi dati per far lavorare i browser in maniera proattiva. Il predictive browsing mette in coda le risorse ancora prima che gli utenti le richiedano, creando un’esperienza più veloce e senza intoppi. Santiago Valdarrama esamina costi e benefici di tre tecniche a nostra disposizione per il prebrowsing.
Letture Estive
Presentiamo la seconda Summer Reading List di ALA, un insieme di letture scelte dagli editori, tratte dagli archivi recenti di A List Apart, con l’aggiunta di alcuni dei nostri link preferiti al di fuori di ALA. Le scelte di questa estate sono organizzate in gruppi che riflettono il processo di design e come tutte le buone letture estive, sono leggere così da poter essere facilmente portate in viaggio con noi. Tuffatevi!