Le cose davvero importanti: concentrarsi sui Top Task

Qualsiasi pezzo di contenuto web è importante, o meglio, questo è quello su cui insistono tutti gli stakeholder. Ma cosa succede quando dozzine, perfino centinaia, di task differenti lottano per lo spazio sulla homepage e nella navigazione? È ora di prendere delle decisioni difficili su cosa appartenga alla homepage e alla navigazione e cosa no. Gerry McGovern dimostra come puntare sui task importanti per la maggior parte dei vostri utenti.

Il Core Model: progettare dall’interno verso l’esterno per risultati migliori

Siamo passati tutti per liti territoriali legate ai contenuti da mettere in homepage su un sito. È la parte più importante del vostro sito, dopo tutto. Giusto? Ida Aale ci mostra come evitare queste faide tra bande rivali con l’approccio Core Model, cominciando da un workshop che ha lo scopo di allineare tutti su cosa sia davvero importante per i vostri utenti, identificando insieme, come team, gli elementi principali del vostro sito web, prendere molto più velocemente le decisioni meno importanti riguardanti il design della pagina e il posizionamento del contenuto, soprattutto senza farne una questione politica.

Il Web specializzato: lavorare con gli esperti in materia

I content strategist fanno spesso affidamento sulla conoscenza specializzata degli esperti in materia (SME) per fare il lavoro. Ma quel lavoro non è sempre semplice: è complicato da prospettive differenti, dagli stili di comunicazione e dagli obiettivi di progetto. Amanda Costello ci mostra in che modo le people skills, e la giusta mentalità, possono portare a una collaborazione migliore con gli SME e a un processo meglio congegnato dall’inizio alla fine.

Addestrare il CMS

È una gioia lanciare un sito con dei modelli di contenuto creati amorevolmente. Ma cosa succede nelle settimane successive, quando gli autori cominciano ad inserire dei nuovi contenuti nel CMS? Se volete mantenere intatto il contenuto ben strutturato e seguire la strategia, un PDF con le istruzioni non sarà sufficiente. Lasciate che Eileen Webb vi mostri quello che funziona: mettere le linee guida editoriali nel posto in cui i vostri autori ne hanno più bisogno, ossia nel CMS stesso.

Giardini, non cimiteri

Lo stream è perfetto per mostrare quel contenuto che si può scorrere in fretta in maniera tempestiva, ma la sola organizzazione in ordine cronologico inverso porta a una terribile perdita del contesto. Cosa possiamo fare per rendere il contenuto più semplice da capire per quelli che vi si imbattono per la prima volta? Allen Tan esplora dei metodi per far sì che i nostri archivi trascurati diventino spazi fiorenti e vivi.

La battaglia per il campo body

Nel tentativo di combinare le richieste di design multi-device con testi pieni di contenuti multimediali, siamo finiti contro a un muro. L’approccio a pezzi (o chunk), composto di campi e template, che abbiamo sviluppato, non può salvarci dall’accoppiamento sbagliato tra il nostro contenuto e gli strumenti descrittivi di HTML. La buona notizia è che non dobbiamo convertire tutti i nostri progetti in XML per usufruire della saggezza della community di XML. Possiamo pubblicare del contenuto strutturato che supporti i bisogni degli editor e degli art director di oggi e contemporaneamente rendere il nostro contenuto adatto alle generazioni future, usando degli elementi e delle proprietà personalizzate per rappresentare il significato del contenuto, trasformandolo in HTML come output e assicurandoci che i tool di editing condividano lo stesso vocabolario.

Portare a termine il lavoro con una strategia post-rilascio

Gli studi di design hanno tradizionalmente lavorato con il modello lancia e scappa: si studia il problema riguardante gli affari di un cliente, gli si trova una soluzione composta da design, UX e content strategy, si inseriscono dei template in un CMS, si prendono i soldi e si scappa. Nonostante abbiamo passato anni a rifinire le nostra capacità in ambito web e UX, non abbiamo mai dato troppo peso a cosa succede qualche mese dopo la consegna di un sito. Se vogliamo davvero aiutare il cliente le cui conversion stanno scendendo, è ora di adottare una strategia post-rilascio e smetterla di pensare a questa come a un insieme di trucchi SEO vergognosi staccati dal nostro lavoro. Aaron Mentele condivide con noi il modo in cui il suo piccolo boutique studio ha assunto un digital strategist e quali benefici ne hanno ricavato sia lo studio sia i suoi clienti.

Letture Estive

Presentiamo la seconda Summer Reading List di ALA, un insieme di letture scelte dagli editori, tratte dagli archivi recenti di A List Apart, con l’aggiunta di alcuni dei nostri link preferiti al di fuori di ALA. Le scelte di questa estate sono organizzate in gruppi che riflettono il processo di design e come tutte le buone letture estive, sono leggere così da poter essere facilmente portate in viaggio con noi. Tuffatevi!

Non svegliare il can che dorme: creare contenuti per le situazioni delicate

Dare brutte notizie è difficile, ma fa parte della vita e degli affari. Avvisiamo i clienti quando abbiamo terminato un prodotto che vorrebbero comprare e mandiamo degli avvisi quando le persone violano i termini del servizio delle nostre aziende. Dio non voglia che si debba mandare un system alert perché il nostro database è stato violato, colpendo tutti i nostri utenti. Ma queste cose succedono anche ai migliori tra noi. Si può essere messaggeri di cattive notizie rispettando i clienti? Vediamo come creare del contenuto empatico per situazioni difficili e come modellare la cultura interna alla vostra organizzazione per promuovere i valori umani di supporto, rispetto ed empatia.

Progettare per i breakpoint

Testo, navigazione e tabelle… Oh cielo! Cosa deve fare un responsive web designer? Come potete vincolare il vostro design al minimo numero possibile di breakpoint importanti? Dove e quando farete gli sketch per i breakpoint minori? In che modo si deve pensare al contenuto mentre fate gli schizzi? È possibile fare degli schizzi sui device reali e che implicazioni di accessibilità ci sono nel fare questo? Potete trovare le risposte a queste e ad altre profonde domande in questo esclusivo estratto dal Capitolo 7 di Responsive Design Workflow, il nuovo libro di Stephen Hay, disponibile presso New Riders.