Giardini, non cimiteri

Lo stream, quel grande magma di idee, opinioni, aggiornamenti e amenità varie che leggiamo ogni giorno, è la modalità dominante con cui organizziamo il contenuto. Ha un senso: la popolarità dello stream risale ai giorni del primissimo web dei social media, quando un gran numero di persone postava tutti i tipi di contenuto in elenchi imprevedibili. Il modo più semplice per mostrare gli aggiornamenti ai nuovi lettori era quello di ricorrere alla cronologia inversa e all’organizzazione in blocchi tra loro separati, poiché l’ordinamento per novità richiedeva contenuto da produrre e consumare velocemente. Questo approccio fu adottato ampiamente nei blog, nei social network, nei sistemi di notifica, e così via, e da allora passiamo rapidamente da uno stream all’altro come colibrì in cerca di nettare.

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Il problema è che l’enfasi dello stream sulla novità rispetto a tutto il resto comporta che il contenuto invecchi rapidamente. Come fogli impilati sulla scrivania, lo stream rende semplice trovare l’ultima cosa che avete pubblicato, mentre qualunque cosa sia più vecchia di un giorno sparisce efficacemente. Fare affidamento solo sulla cronologia inversa rende i nostri siti come dei cimiteri, in cui le cose si accumulano una sull’altra fino a fossilizzarsi. Dobbiamo cominciare a trattare i nostri siti web come giardini, ossia posti degni di coltivazione e rinnovo, in cui il nuovo possa fiorire dal vecchio.

Lo stream nella stampa#section1

L’attenzione dello stream sull’adesso non è comunque una novità. I metodi di pubblicazione vecchia scuola, come giornali e riviste, condividevano una simile impostazione: aggiornamenti periodici venivano inviati agli abbonati e poi gettati via. Non ci si aspettava che nessuno li conservasse per molto tempo.

Nel corso dei secoli, comunque, si sono trovati numerosi modi per preservare e mostrare il materiale cartaceo più vecchio. I quotidiani pubblicavano gli indici annuali per catalogare tutto quello che avevano stampato ordinato per oggetto e frequenza. Le riviste venivano rilegate in antologie ampie e sostanziose. Gli editori ricorrevano spesso ai cataloghi passati e ristampavano i libri con delle nuove prefazioni o addirittura con dei nuovi capitoli. Tutto ciò aveva sostanzialmente un duplice scopo: far sì che l’accesso al materiale fuori stampa rimanesse diffuso ed economico e assicurarsi che il materiale fosse ancora importante e utile al momento della ristampa.

Tuttavia, non abbiamo ancora sviluppato dei pattern per rallentare sul web. Per alcuni versi, l’accesso è più semplice: finché i server stanno su, il contenuto rimane a portata di link per i lettori che sono interessati. Ma questa stessa facilità di accesso rende più evidente il problema del contenuto datato o ridondante. Chi guarda un vecchio articolo di una rivista, ha tra le mani anche l’intera uscita stampata con esso. Con un articolo online, si può giungere direttamente al pezzo con poche indicazioni di chi l’ha scritto, perché e se sia datato. Contestualizzare a sufficienza quanto già pubblicato è un fattore vitale da prendere in considerazione e per cui progettare.

Non è necessario essere uno scrittore per risolvere questo problema: le soluzioni possono venire da più campi, può trattarsi di piccole migliorie di scrittura e design mirati, così come di cambiamenti generali nella content strategy e nell’architettura dell’informazione.

Il vostro sito web è un buon punto di partenza. Ecco alcune linee guida di alto livello, ordinate per quantità di sforzo richiesto. Il vostro sito avrà bisogno di un proprio insieme di approcci però, quindi ricombinate e reinventate secondo le vostre necessità quanto segue.

Reframe#section2

Emma è una fotografa di viaggi. Ha un blog e molti anni fa ha scritto una serie riguardante un viaggio in Tibet. All’epoca, era stata costretta a fare un tour guidato. Ora non è più così, dal momento che i visitatori devono solo ottenere un visto.

La cosa più semplice da fare è quella di riguardare i vecchi contenuti e individuare quelli datati: pezzi che avete scritto, progetti sui cui avete lavorato, cose che vi piacciono. L’obiettivo è il triage: dividere le cose tra quelle che necessitano di attenzione e quelle che vanno ancora bene.

Una volta fatto ciò, trovate un modo per segnalare il contenuto datato. Potreste ad esempio avere un design template per il contenuto “archiviato” che ha un colore di background diverso, che enfatizza maggiormente quando è stato scritto o che semplicemente aggiunge una o due frasi in cima al contenuto che spieghino perché è datato. Se interi gruppi di contenuto devono essere accantonati, provate a vedere se ha senso metterli in zone separate. (Col tempo, dovrete esaminare il modo in cui è organizzato il vostro intero sito: un lavoro complicato di cui parleremo dopo).

Emma aggiunge un tag <outdate> ai post che parlano dei tour guidati e configura il template del sito perché mostri una piccola notifica gialla in alto, che dice ai visitatori che l’informazione risale al 2008 e potrebbe essere irrilevante. Aggiunge anche ad ogni post un link che punta a un sito che spiega il nuovo processo per l’ottenimento del visto e i modi in cui è possibile ottenere un permesso per il Tibet.

Allo stesso tempo, separate i pezzi di cui siete particolarmente orgogliosi. Il vostro materiale “best-of” probabilmente è sparso a causa dell’organizzazione in ordine cronologico inverso del vostro sito, quindi elencatelo tutto in un posto in cui lo potrà notare anche una persona che visita per la prima volta il vostro sito.

Ricontestualizzare#section3

Spero che il primo passo sia stato semplice! Il prossimo consiste nel cercare quel contenuto verso cui oggi nutrite sentimenti diversi.

Quando Emma cominciò a viaggiare per la prima volta, odiava volare. Odiava aspettare in coda, odiava sedersi su sedili senza spazio per le gambe e specialmente odiava il cibo. In molti dei primi post si lamenta di queste cose.

Magari quello che avete scritto ha bisogno di una nuova sfumatura o di più dettagli. O forse voi siete cambiati da quel momento. Spiegatene il motivo: guidate i lettori attraverso il percorso di apprendimento che avete fatto. È un’occasione per voi per riflettere sul delta.

Adesso che è più impegnata e che deve fare frequentemente più viaggi consecutivi per i suoi clienti, ha scoperto che i voli sono il momento migliore in cui editare le foto del suo ultimo viaggio, mettersi in pari con l’email e avere un po’ di tempo per riflettere. Quindi, ora scrive come occupa il proprio tempo a bordo, avendo più tempo a destinazione per fotografare e rilassarsi.

Oppure sviluppate delle idee avute in passato. Quel post sconclusionato che avete iniziato a mezzanotte può diventare una serie o un intero “side project”. Oppure, se qualcosa che avete scritto suscita molte reazioni online, potreste raccogliere quei link in fondo al vostro pezzo. È un servizio che offrite ai nuovi lettori per raggruppare dei pezzi tra loro collegati, così che non debbano cercarli in giro.

Rivedere e riorganizzare#section4

Nella migliore delle ipotesi, la maggior parte del vostro contenuto problematico dovrebbe essere stato sistemato con gli step descritti prima. Ma per quel contenuto così orrendo da esserne imbarazzati solo a guardarlo, molto meno al pensiero che qualcuno possa leggerlo, prendete in considerazione delle misure più estreme: farne una cernita, rivederlo e riscriverlo.

Guardandovi indietro potreste scoprire di avere avuto torto marcio riguardo a qualcosa e che adesso sosterreste il contrario. Riscrivetelo! Oppure siete sorpresi nel trovare del codice scritto di corsa un venerdì pomeriggio: bene, trovate il tempo per cominciare da capo e scriverlo correttamente.

Emma ha creato il suo sito anni fa come un tipico blog in ordine cronologico inverso, ma ha cominciato a lavorare ad un redesign basato sui concetti di LOCATIONS e TRIPS. Apparendo come oggetti separati nella navigazione, forniscono ai lettori diversi modi per avvicinarsi al suo lavoro e comprenderlo. Le locations presentano una vista riassuntiva di dove è stata e di quanta esperienza abbia come viaggiatrice. I trips (etichettati come “Antarctica: November 2012, Bangkok: Fall 2013, Ghana: early 2014”, etc.) mantengono il vantaggio della cronologia inversa e forniscono degli aggiornamenti su quello che ha fatto recentemente, ma questi nomi sono più flessibili e più semplici da spiegare rispetto alle sole date e ai soli timestamp. Chi finisce direttamente su un post riguardante un viaggio di due anni prima può facilmente passare ad altri post partendo da lì, ma sarebbe in difficoltà se le entry avessero solo un timestamp.

Se la struttura originale non va più bene per la nuova realtà, sarebbe meglio riprogettare e riorganizzare il proprio sito web. Ora è il momento giusto per considerare il vostro contenuto nel suo insieme. Pensate al modo in cui spieghereste il vostro sito a qualcuno che sta pranzando con voi. Siete uno scrittore, un fotografo, un artista, un musicista, un cuoco? Di che tipo? Che argomenti tratta il vostro sito? Cosa volete che le persone vedano come prima cosa? Come approfondiscono le cose che trovano interessanti? Qui si va sull’esistenziale, ma è importante porsi queste domande.

Rimuovere#section5

Se è davvero pessimo, potete eliminarlo. (Va bene, ne avete ufficialmente il permesso). Non tutto deve stare online per sempre, ma eliminare le cose non deve essere la vostra prima opzione quando siete imbarazzati dal passato.

Devo sottolinearlo: sviluppare l’equivalente internet dei raggi laser spaziali comporta delle responsabilità. Altri siti potrebbero essere toccati dai cambiamenti che apportate ai vostri link:

  • Se state consolidando o spostando del contenuto, è importante impostare i redirect alle nuove pagine per quegli URL che saranno modificati.
  • Se qualcuno ha messo un link a un tutorial che avete scritto, sarebbe meglio archiviarlo e mettere un link a delle informazioni aggiornate piuttosto che cancellarlo completamente.

Conclusioni#section6

Tutto quello che abbiamo fatto fin qui non vale solo per i siti web personali, ovviamente. Per cos’altro?

Le aziende devono mantenere montagne di comunicazioni, documentazione e customer support. Gran parte di esse è soggetta a notevoli modifiche nel corso del tempo e molti hanno bisogno di aiuto per guardare alle cose dal punto di vista dell’utente. La content strategy ha fatto molto in questo campo, dallo sviluppo di modelli e relazioni di contenuto al comunicare con empatia in situazioni delicate fino a trovare degli standard di contenuto.

I quotidiani e le riviste pubblicano incessantemente nuovi pezzi ed eliminano dalla pubblica visione quelli vecchi. C’è modo di evidenziare del materiale dei loro archivi? E per quel che riguarda il contenuto che può sempre essere interessante? Come si possono mettere insieme le raccolte nel modo migliore per creare nuovi collegamenti e nuovi significati?

I musei e le biblioteche, man mano che entrano nell’era digitale, dovranno pensare alla costruzione di spazi online per storie e archivi a lungo termine. Esistono nuovi ruoli e pratiche che uniscono il vecchio mondo con quello digitale interconnesso? Come possono conservare per il pubblico categorie di cose completamente nuove?

Nessuno ha tutte le risposte, ma queste sono le domande che derivano dall’abbandonare lo stream per avere un approccio lungimirante al contenuto. Questi sono i problemi che rendono i lavoratori del web le uniche persone adatte a pensare a delle soluzioni.

Come comunità, siamo orgogliosi di definirci maker e artigiani, ma per anni abbiamo negato le mansioni: il lavoro invisibile e di sicuro non glam di raccogliere, sistemare, tenere al sicuro e conservare. Forse la risposta non sta nel pubblicare di più, nell’aggiungere sempre più stream. Torniamo a quello che è il nostro contenuto ora e rendiamolo più duraturo e utile.

Non dobbiamo nemmeno prendere in mano una pala.

Illustrazioni: {carlok}

Sull’autore

Allen Tan

Allen Tan è designer presso il New York Times e in passato è stato "assistant editor" di Contents e Codex. Vive a Brooklyn e su internet come @tealtan.

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