UX nell’era della personalizzazione

Si sta avvicinando un momento spartiacque per il design della personalizzazione. La maggior parte della strategia è ancora guidata dai dipartimenti marketing e IT, un superstite del retaggio “dell’inquietante” ad inbound mirato. Secondo Colin Eagan, sistemare tale modello richiede lo stesso cambiamento di paradigma che abbiamo usato per gestire altre sfide nel nostro settore. In questo articolo, osserva attentamente il ruolo emergente del professionista dell’UX nel design della personalizzazione: dall’influenzare la selezione della tecnologia, al modellare i dati fino all’implementazione a livello di pagina. È giunto il 2019 e il tempismo non potrebbe essere migliore.

Percezione multimodale: quando il multitasking funziona

Non credete a tutto quello che si sente in questi giorni sul multitaking: non è necessariamente cattivo. In effetti, gli umani hanno fiuto per la percezione che impegna più sensi. Graham Herrli spacchetta le teorie sulla comunicazione multi-modale e suggerisce di rendere le cose più semplici da capire, a volte, rendendole più complesse da percepire.

L’eccezione dell’homepage

I sistemi strutturati, automatici, sono eccellenti per gestire il contenuto in maniera efficiente ma non sono così grandiosi nell’accomodare i cambiamenti umani di tali contenuti. D’altro canto, WYSIWYG liberi per tutti portano a inconsistenze e rotture. Gli stakeholder e gli amministratori di contenuto hanno bisogno di flessibilità e controllo, specialmente quando si tratta della super-importante homepage. Cosa deve fare un sito Web? Johanna Bates suggerisce di abbracciare una soluzione per una homepage people-friendly all’interno delle nostre architetture guidate dai robot.

Metodologie di content strategy per siti personalizzati

Gli experience management system stanno rendendo più semplice che mai personalizzare il contenuto per i propri visitatori. Ma state usando questi nuovi poteri di personalizzazione in modo corretto (o scorretto)? Colin Eagan ci mostra che si può fare personalizzazione, in maniera oculata, utilizzando alcuni tool che applichereste a qualsiasi problema di content strategy: chiedendo perché, con cautela e mettendo gli utenti davanti a tutto il resto.

Creare narrazioni non lineari per il web

Il Web opera in modi che possono entrare in conflitto con la nostra visione tradizionale che abbiamo di una “storia”. Il contenuto è a pezzi, mixato e sparso su vari canali, device e formati. Data l’estensione delle informazioni, come facciamo a capire i fili conduttori, i personaggi, le interazioni e il ruolo del pubblico? Suggerimento: con le narrazioni non lineari. Senongo Akpem ci guida oltre la “narrazione a scorrimento” verso esperienze immersive, a volte sorprendenti.

Le cose davvero importanti: concentrarsi sui Top Task

Qualsiasi pezzo di contenuto web è importante, o meglio, questo è quello su cui insistono tutti gli stakeholder. Ma cosa succede quando dozzine, perfino centinaia, di task differenti lottano per lo spazio sulla homepage e nella navigazione? È ora di prendere delle decisioni difficili su cosa appartenga alla homepage e alla navigazione e cosa no. Gerry McGovern dimostra come puntare sui task importanti per la maggior parte dei vostri utenti.

Basta liti interne sugli standard digitali

Le organizzazioni che hanno difficoltà con la loro presenza digitale spesso si trovano in questa condizione perché non hanno stabilito una governance adeguata. È bene perseguire una buona governance: policy e processi chiari possono rispondere alle domande, dare più potere ai team e far brillare le strategie web. In questo estratto dal Capitolo 5 di Managing Chaos, Lisa Welchman spiega l’importanza degli standard digitali: cosa sono, perché sono importanti per la governance e in che modo cominciare a documentarli per gli stakeholder.

Un nuovo modo di ascoltare

L’empatia può avere un impatto enorme sul nostro modo di lavorare. Imparando a capire meglio gli altri, quello che pensano, come si sentono, cosa guida le loro decisioni e i loro comportamenti, aggiungiamo equilibrio, chiarezza e profondità alle nostre pratiche di business. In questo estratto dal Capitolo 4 di Practical Empathy, Indi Young ci spiega come ascoltare con intensamente possa porre le basi per sviluppare empatia.

Persuasione: applicare il Modello della Probabilità di Elaborazione

La persuasione non è un artificioso discorsetto pubblicitario o una promessa di un campagna: è inerente al contenuto, allo stile e al modo in cui vengono inviati i nostri messaggi, nel bene e nel male. Qualunque cosa diciamo, facciamo e progettiamo ha un impatto sul modo in cui viene percepito il nostro messaggio, quindi perché non mettiamo al lavoro tale potere per noi sul web? Victor Yocco ci mostra in che modo incorporare una comprensione approfondita delle basi psicologiche della persuasione nei nostri design, permettendoci di raggiungere meglio – e conquistare – i cuori dei nostri utenti.

Prototipi di workflow

Atomic design. Wireframe HTML. Style tiles. Tutti noi stiamo cercando di adattare i nostri processi, deliverable e tecniche per andare incontro alle sfide poste dal web multi-device in rapida evoluzione. Tuttavia, è probabilmente impossibile sostituire il nostro workflow tutto d’un colpo e poi, comunque, chi può dire che le linee guida di qualcun altro funzioneranno con il nostro team? Vediamo come il team di Mark Llobrera ha lasciato perdere l’idea del workflow perfetto e come, al contrario, ha adottato un approccio più iterativo per processare il cambiamento.