La battaglia per il campo body

Nel tentativo di combinare le richieste di design multi-device con testi pieni di contenuti multimediali, siamo finiti contro a un muro. L’approccio a pezzi (o chunk), composto di campi e template, che abbiamo sviluppato, non può salvarci dall’accoppiamento sbagliato tra il nostro contenuto e gli strumenti descrittivi di HTML. La buona notizia è che non dobbiamo convertire tutti i nostri progetti in XML per usufruire della saggezza della community di XML. Possiamo pubblicare del contenuto strutturato che supporti i bisogni degli editor e degli art director di oggi e contemporaneamente rendere il nostro contenuto adatto alle generazioni future, usando degli elementi e delle proprietà personalizzate per rappresentare il significato del contenuto, trasformandolo in HTML come output e assicurandoci che i tool di editing condividano lo stesso vocabolario.

Scrivere vuol dire pensare

Quando scrivete del vostro lavoro, rendete tutti più capaci, compresi voi. Se fatto bene, questo tipo di condivisione vi permette di contribuire con dei segnali piuttosto che con del rumore. Scrittori si diventa, non si nasce. Spesso sentiamo di gente che dice di voler scrivere per A List Apart o di voler cominciare un blog, ma non sa da dove iniziare. Si sentono imprecisi e sopraffatti dal compito. Se cominciate ad identificarvi con questa descrizione, continuate a leggere perché Sally Kerrigan vi accompagnerà nel percorso della scrittura, spiegandovi come funziona e come diventare bravi.

A List Together

A List Apart ritorna alle sue radici: creare una community, dare una piattaforma alle nuove voci e riportare l’entusiasmo per il web tra le persone. Stiamo operando dei cambiamenti al modo in cui lavoriamo, partendo dalla nostra decisione di mettere come open source il codice stesso che fa girare alistapart.com e vorremmo che voi partecipaste. Il nostro Mat Marquis vi invita a contribuire con del codice e con delle idee via GitHub, vi presenta i nostri acquisition scout e vi sprona ad usare ALA e i suoi editor per condividere le vostre idee e i vostri insight con l’intera community del web design e development.

Portare a termine il lavoro con una strategia post-rilascio

Gli studi di design hanno tradizionalmente lavorato con il modello lancia e scappa: si studia il problema riguardante gli affari di un cliente, gli si trova una soluzione composta da design, UX e content strategy, si inseriscono dei template in un CMS, si prendono i soldi e si scappa. Nonostante abbiamo passato anni a rifinire le nostra capacità in ambito web e UX, non abbiamo mai dato troppo peso a cosa succede qualche mese dopo la consegna di un sito. Se vogliamo davvero aiutare il cliente le cui conversion stanno scendendo, è ora di adottare una strategia post-rilascio e smetterla di pensare a questa come a un insieme di trucchi SEO vergognosi staccati dal nostro lavoro. Aaron Mentele condivide con noi il modo in cui il suo piccolo boutique studio ha assunto un digital strategist e quali benefici ne hanno ricavato sia lo studio sia i suoi clienti.

Letture Estive

Presentiamo la seconda Summer Reading List di ALA, un insieme di letture scelte dagli editori, tratte dagli archivi recenti di A List Apart, con l’aggiunta di alcuni dei nostri link preferiti al di fuori di ALA. Le scelte di questa estate sono organizzate in gruppi che riflettono il processo di design e come tutte le buone letture estive, sono leggere così da poter essere facilmente portate in viaggio con noi. Tuffatevi!

Non svegliare il can che dorme: creare contenuti per le situazioni delicate

Dare brutte notizie è difficile, ma fa parte della vita e degli affari. Avvisiamo i clienti quando abbiamo terminato un prodotto che vorrebbero comprare e mandiamo degli avvisi quando le persone violano i termini del servizio delle nostre aziende. Dio non voglia che si debba mandare un system alert perché il nostro database è stato violato, colpendo tutti i nostri utenti. Ma queste cose succedono anche ai migliori tra noi. Si può essere messaggeri di cattive notizie rispettando i clienti? Vediamo come creare del contenuto empatico per situazioni difficili e come modellare la cultura interna alla vostra organizzazione per promuovere i valori umani di supporto, rispetto ed empatia.

Progettare per i breakpoint

Testo, navigazione e tabelle… Oh cielo! Cosa deve fare un responsive web designer? Come potete vincolare il vostro design al minimo numero possibile di breakpoint importanti? Dove e quando farete gli sketch per i breakpoint minori? In che modo si deve pensare al contenuto mentre fate gli schizzi? È possibile fare degli schizzi sui device reali e che implicazioni di accessibilità ci sono nel fare questo? Potete trovare le risposte a queste e ad altre profonde domande in questo esclusivo estratto dal Capitolo 7 di Responsive Design Workflow, il nuovo libro di Stephen Hay, disponibile presso New Riders.

Contenuto “Like”-abile: diffondete il vostro messaggio con i metadati di terze parti

Non si condivide solo tramite link. Sebbene la formattazione del contenuto mediante markup strutturale lo renda accessibile su una moltitudine di piattaforme, lo standard HTML da solo non offre alcun mezzo per controllare il modo in cui il nostro messaggio apparirà quando verrà condiviso sui social network più popolari. Facciano il loro ingresso gli schemi di metadati di terze parti! Il protocollo Open Graph di Facebook (OG) e le Twitter Cards sono dei protocolli di metadati progettati per fornire una migliore esperienza utente attorno al contenuto condiviso su queste piattaforme social. Clinton Forry ci spiega una volta per tutte come usare questi strumenti.

Cosa abbiamo imparato nel 2012

Un nuovo citeA List Apart/cite vuol dire un nuovo design, nuove feature e un rinnovato entusiasmo per il futuro. Ma prima di arare a piena potenza il terreno per il domani, abbiamo chiesto ai nostri amichevoli autori e lettori di condividere alcune delle lezioni imparate lo scorso anno e in che modo tali lezioni possono aiutare tutti noi a lavorare meglio nel 2013.

La traduzione è UX

Noi, le persone che creano i siti web, studiamo praticamente tutti gli aspetti del nostro business, dal contenuto all’usabilità, dall’art direction alla tipografia. La nostra attenzione per i dettagli non è mai stata così grande da quando lottiamo per offrire la migliore esperienza possibile. Tuttavia molti utenti fanno ancora esperienza di prodotti a cui manca la personalità o che sono difficili da comprendere: sono utenti di una versione tradotta. Mentre una buona localizzazione fa aumentare il conversion rate, una traduzione pessima o parziale può rovinare una user experience, dando alle persone una sensazione di disagio riguardo l’intera azienda. Se ci interessiamo in maniera eguale a tutti i nostri utenti, è ora di cominciare a pensare alla traduzione come a qualcosa di più complesso di un lavoro parola per parola. Antoine Lefeuvre condivide con noi la sua idea sul perché la traduzione sia importante e cosa serve per farla bene.