Progettare una ricerca

La qualità delle immagini può riguardare l’equilibrio tra la velocità e la qualità, ma c’è di più per gli occhi. Cosa succederebbe se l’utente non fosse d’accordo, nonostante i metodi per sviluppare esperienze di immagine per il web sempre migliori? In una ricerca per trovare delle risposte a queste domande, Jeremy Wagner ci guida attraverso uno studio sulla qualità delle immagini che ha progettato, sviluppato e su cui ha iterato seguendo il feedback degli utenti. Nella ricerca, chiedersi “perché?” non è un’impresa facile.

Lavorare con user researcher esterni: parte II

La maggior parte delle persone è concorde nell’affermare che è importante ottenere feedback dagli utenti, ma in realtà, non tutti possono permettersi uno user researcher dedicato nel proprio team. In questa seconda e ultima parte sul lavorare con gli user researcher esterni, ci concentriamo su come fare le cose una volta che si è trovata la persona giusta da inserire nel progetto. Con queste best practices sull’on boarding e sulla collaborazione, sarete in grado di ottenere il maggior valore per il vostro investimento e ottenere degli insight più schietti su quello che davvero pensano i vostri utenti.

Lavorare con User Researcher esterni: parte I

E così vi serve uno user researcher esterno. Da dove si parte? Gli autori Chelsey Glasson, Jeff Sauro e Cory Lebson hanno gestito una user research agency, hanno assunto ricercatori esterni e hanno lavorato come freelancer. Attraverso le loro prospettive diverse ci forniscono una solida guida all’assunzione di ricercatori come consulenti. Parte I di due articoli.

Basta FAQ: creare informazioni significative per una user experience più efficace

Mettere l’informazione giusta nel posto giusto per meglio supportare gli obiettivi degli utenti (e dell’azienda) richiede un contenuto attentamente mirato e una buona architettura dell’informazione (IA)… E decisamente niente FAQ! Per quanto a volte possa sembrare attraente la “soluzione” delle FAQ, usarla rende difficile trovare le informazioni, accedervi, mantenerle e generalmente ostacola il completamento di un task. Discutendo i limiti delle FAQ e loro alternative, Lisa Wright è in missione per bandirle per sempre, o almeno per renderle più efficaci se proprio dovete includerle.

Discovery economica, parte 3

Per completare la sua serie di articoli su come condurre una user research che aggiunga valore quando le risorse sono limitate, Meg Dickey-Kurdziolek ci porta in un viaggio attraverso i risultati dei test A/B fake door impostati nella Parte 2. Dopo aver fatto luce sul lato più oscuro dei sondaggi e averci offrto delle linee guida per massimizzare il loro valore per il minimo input, conclude accennando al vecchio preferito: come si sa quando la ricerca è finita ed è ora di cominciare a creare.

Discovery economica, parte 2

Quando si tratta di valutare la “next big idea”, non tutti hanno una barca di soldi, folle di clienti esistenti e una stanza piena di ricercatori e analisti impazienti di cominciare. Quindi, in questa seconda parte della sua serie in tre episodi, Meg Dickey-Kurdziolek ci guida attraverso i passi successivi della discovery economica: l’analisi dei dati raccolti nella ricerca iniziale, la limatura delle ipotesi iniziali del problema e l’impostazione di un nuovo giro di ricerca più focalizzata. Per la startup fittizia di Meg, Candor Network, è chiaro che occorre un nuovo focus…

Discovery economica

La discovery è una fase chiave del design: è il punto di partenza, in cui si definisce e chiarisce il problema che si sta per risolvere. Il procedimento è immediato per le aziende strutturate o grandi, con budget e team dedicati e clienti da intervistare. Ma cosa succede nelle piccole aziende, startup e no profit a cui mancano queste risorse? Come possono partecipare le lean organization alla discovery e trarne benefici? Meg Dickey-Kurdziolek ce lo mostra nella Parte I di “Discovery economica”.

Pianificare per l’accessibilità

Incorporare l’accessibilità fin dall’inizio di un progetto di web design è più semplice, più efficace e meno costoso rispetto a sistemare qualcosa in ottica di accessibilità alla fine. Tuttavia, la maggior parte di noi si ritrova troppo spesso nell’ultimo di questi scenari. Ma non temete! Questo estratto, in esclusiva per ALA, dal libro di Laura Kalbag “Accessibility for Everyone”, ci viene in aiuto. Imparerete a perorare la causa dell’accessibilità con collaboratori riluttanti, capi o clienti. Vedrete come costruire un team, definire la portata del progetto e addirittura stabilire un budget per il lavoro.

Cosa ci insegna il fallimento della New Coke su user research e design

Coca-Cola ha condotto ricerche di mercato approfondite prima di lanciare la New Coke nel 1985, ma ciò nonostante il prodotto si è rivelato uno dei più grandi fallimenti di marketing di tutti i tempi. Il designer Adam Silver si basa sull’infame errore di Coca-Cola per offrire alcune importanti lezioni per condurre una user research di successo per siti Web e servizi digitali.

Workflow per la color accessibility

Il colore è uno strumento potente che ci offre opzioni quasi infinite per il design. Tuttavia, quando applichiamo il colore al nostro lavoro, possiamo avere un punto di vista “miope” che mette noi al centro invece del nostro pubblico. L’autrice Geri Coady ci propone alcune considerazioni sul colore per il nostro pubblico in questo estratto dal suo nuovo libro, Color Accessibility Workflows, disponibile presso A Book Apart.