Nota degli editori: Siamo lieti di condividere con voi un estratto da Practice 4 del nuovo libro di Dave Gray, Liminal Thinking, disponibile ora presso Two Waves Books. Usate il codice ALA-LT per uno sconto del 20%!
Una teoria che spiega tutto, non spiega alcunché
Karl Popper
Ecco una storia che ho sentito raccontare dal mio amico Adrian Howard. Il suo team stava lavorando a un progetto software e ci stavano lavorando così intensamente che erano sul punto di esaurirsi. Lavoravano fino tardi la sera finché, come team, si sono messi d’accordo per rallentare il proprio ritmo. “Lavoreremo dalle 9 alle 5, e faremo quel che potremo, ma non staremo qui fino a tardi. Non lavoreremo fino a notte. Stabiliremo il nostro ritmo. Lento e costante è il ritmo giusto per vincere la gara”.
Ebbene, un ragazzo nel team non lo fece. Si fermava fino a sera tardi e Adrian era piuttosto frustrato dal suo comportamento. Adrian aveva una teoria riguardo a quello che stava succedendo. Quello che per lui era ovvio era che questo ragazzo si stava comportando da duro, cercando di provare qualcosa a sé stesso, cercando di superare tutti gli altri programmatori e mostrando loro che era un tipo tosto. Tutto quello che Adrian riusciva ad osservare di questo ragazzo confermava questa sua convinzione.
Una sera tardi, Adrian era così frustrato che decise di farsi avanti e affrontare la questione con questo ragazzo. Si aspettava un confronto, ma con sua grande sorpresa, il ragazzo cominciò a piangere. Adrian aveva scoperto che questo ragazzo non lavorava fino a tardi perché stava cercando di provare qualcosa, ma perché casa sua non era un posto sicuro per lui. Fecero una svolta, resa possibile solo perché Adrian aveva deciso di discutere la questione con il ragazzo. Senza quella conversazione non ci sarebbe stato nessun cambiamento.
È facile crearsi delle teorie sul perché le persone fanno quel che fanno, ma quelle teorie sono spesso sbagliate, anche quando possono prevedere in maniera consistente ed affidabile quello che qualcuno farà.
Per esempio, pensate al vostro oroscopo. Gli oroscopi fanno sempre delle previsioni:
- “Preparatevi per un’esperienza di apprendimento sul giungere a conclusioni.”
- “Oggi l’atmosfera potrebbe sembrarvi un po’ opprimente.”
- “Oggi, quella che sembra un’innocente conversazione avrà una connotazione completamente diversa per una delle altre persone coinvolte.”
- “Prendete posizione rispetto alle persone che di solito vi intimidiscono. Oggi, non saranno un problema per voi.”
Queste previsioni sono così vaghe che ci potete leggere quello che volete. Praticamente, sono profezie auto-completanti: se credete in loro, avete praticamente la garanzia che si avverino, perché imposterete le vostre aspettative e agirete in modi che le faranno avverare. E, in ogni caso, non le si potrà mai confutare.
Quindi cosa rende una buona teoria buona?
Uno scienziato e filosofo di nome Karl Popper ha passato molto tempo a riflettere su questo. Ecco il test che ha elaborato e che io penso sia buono: la teoria fa una previsione che potrebbe non avverarsi? Ovvero, che si possa provare che è falsa?
Cosa rende questo un buon test? Popper ha notato che è relativamente facile sviluppare una teoria che offra delle previsioni, come un oroscopo, che non possa mai essere confutata.
Il test di una buona teoria, sostiene egli, non è che non possa essere confutata, ma che possa essere confutata.
Per esempio, se ho una teoria che ora voi siete circondati da elefanti volanti invisibili, impercettibili, non c’è modo in cui possiate contraddirmi. Ma se la mia teoria può essere soggetta a qualche tipo di test, se è possibile che possa essere confutata, allora la teoria può essere testata.
Egli ha chiamato questo tratto falsificabilità: la possibilità che si possa provare che una teoria è falsa.
Molte teorie che le persone hanno riguardanti altre persone sono come gli oroscopi. Non sono teorie falsificabili, ma profezie auto-completanti che non possono mai essere confutate.
Solo perché potete prevedere il comportamento di qualcuno, non valida le vostre teorie riguardo a loro, né più né meno come “l’avverarsi” di una teoria significa che era una previsione valida. Se volete comprendere cosa sta succedendo nella testa di qualcuno, a volte dovete parlare con loro.
Molti anni dopo la guerra del Vietnam, il vecchio Segretario di Stato USA Robert McNamara incontrò Nguyen Co Thach, il precedente Ministro Degli Esteri del Vietnam, che aveva combattuto per i Viet Cong nella guerra. McNamara aveva formulato l’ipotesi che la guerra si sarebbe potuta evitare, che il Vietnam e gli Stati Uniti avrebbero entrambe potuto raggiungere i propri obiettivi senza perdita di vite umane. Quando presentò le sue idee a Thach, questi disse: “Lei si sta sbagliando completamente. Noi stavamo combattendo per la nostra indipendenza. Voi stavate combattendo per renderci schiavi.”.
“Ma cosa avete ottenuto?” chiese McNamara. “Non avete ottenuto nulla di più di quello che vi avremmo concesso all’inizio della guerra. Avreste potuto avere tutto: indipendenza, unità.”
“Mr. McNamara,” rispose Thach. “evidentemente non avete mai letto un libro di storia. Se lo aveste fatto, sapreste che non eravamo pedine dei Cinesi o dei Russi. Non capite che abbiamo combattuto i cinesi per migliaia di anni? Stavamo combattendo per la nostra indipendenza. E avremmo combattuto fino all’ultimo uomo. Ed eravamo determinati a farlo. E nessuna bomba, nessuna pressione dagli USA ci avrebbe mai fermato.”.
McNamara realizzò poi che l’intera guerra si era basata su un enorme fraintendimento. Disse: “Nel caso del Vietnam, non li conoscevamo a sufficienza per comprenderli bene. E come risultato c’è stato un totale fraintendimento. Credevano che avremmo semplicemente sostituito il potere coloniale francese e che stessimo cercando di assoggettare il Sud e il Nord Vietnam ai nostri interessi coloniali, il che è assolutamente assurdo. E vedevamo il Vietnam come un elemento della Guerra Fredda. Non come la vedevano loro: una guerra civile.”.
A volte le persone entrano in conflitto non perché ci sia disaccordo ma perché fondamentalmente non si sono capite. Questo può succedere quando si vede una situazione da punti di vista completamente differenti.
Avete mai pensato di qualcuno con cui avete lavorato: questa persona è malata, non ha senso quel che dice, è pazza, è completamente fuori di testa?
Tutti conoscono qualcuno così, giusto?
A volte le persone hanno davvero dei problemi mentali, inclusi problemi che possono indurli ad essere un pericolo per sé e per gli altri. Se questo è il caso, potrebbe aver senso starne lontani o cercare aiuto presso un professionista che si occupi di malattie mentali.
Ma molto più spesso, dire che una persona è pazza è solo un modo per creare una coerenza interna dentro alla bolla della convinzione. Il vostro “ovvio” vi sta impedendo di vedere chiaramente. La “persona pazza” potrebbe agire così basandosi su convinzioni che sono inconcepibili per voi perché sono al di fuori della vostra bolla.
Se pensate fra voi: “questa persona è semplicemente fuori di testa e non ci si può fare nulla, non la si può cambiare”, allora è possibile che la vostra teoria su quella persona sia vincolata da una convinzione limitante.
La maggior parte delle persone non testa le proprie teorie sulle altre persone perché si rischia di distruggere la propria bolla: se metteste davvero alla prova la vostra bolla di logica auto-sigillante, allora questa potrebbe semplicemente collassare su di voi.
Ovviamente, la gente fa un sacco di test fasulli.
Ecco un modo semplice per fare un test fasullo sulle vostre convinzioni: fate semplicemente una ricerca su internet. Non importa quale sia la vostra convinzione, troverete moltissimi articoli che supporteranno e rinforzeranno la vostra bolla. Internet è come un negozio di alimentari per i fatti. È più semplice che mai trovare “fatti” che supportino più o meno una qualsiasi convinzione.
I test fasulli vi aiuteranno se il vostro obiettivo è di sentirvi meglio riguardo a voi stessi e di rafforzare la vostra bolla. Ma se volete scoprire cosa sta veramente accadendo, un test fasullo non vi aiuterà.
Quello che aiuterà è la triangolazione: la pratica di sviluppare più punti di vista e teorie che potrete confrontare, contrastare, combinare e validare per avere una miglior comprensione di quello che sta succedendo.
Lo stratega militare statunitense Roy Adams mi ha raccontato questa storia su un suo momento “eureka” che ha avuto in Iraq.
Stava bevendo una birra con un amico che era nelle Forze Speciali. Solitamente, non parlavano di lavoro, ma per caso questi aveva una mappa con sé. All’epoca, Adams e il suo team stavano progettando un piano basato sui confini politici della mappa, quindi sulla mappa c’erano distretti così come le persone responsabili di quei distretti.
Il suo amico disse: “Sai, questo è davvero interessante.” E prese una penna e disse: “Permettimi di disegnare i confini tribali su questa mappa per te.”. I confini erano completamente differenti ma si sovrapponevano. Improvvisamente, Adams aveva due versioni diverse della realtà sulla sua mappa.
La mappa politica era prima di tutto una mappa Sciita e la mappa tribale conteneva sia i Sunniti sia gli Sciiti. Solo sovrapponendo le due mappe Adams aveva davvero cominciato a comprendere la situazione. Nessuna mappa avrebbe avuto senso da sola.
Sovrapponendo queste mappe l’una sull’altra, all’improvviso tutto cominciò a tornare. Ora capiva perché avevano avuto successo in alcuni posti e avevano incontrato resistenza in altri. Tutto cominciava ad avere più senso.
Gli insight in questo caso non venivano da una mappa o dall’altra, ma dalla sovrapposizione delle due. Questa è la pratica della triangolazione: ogni mappa rappresenta una teoria del mondo, una versione della realtà. È stato solo vedendo la situazione attraverso più prospettive (teorie multiple) che è stato in grado di ottenere degli insight e di vedere la situazione in maniera diversa. (Fig. 1)
Fig 1: Cercate le alternative.
Il mio amico Adrian Howard mi ha raccontato un’esperienza simile che ha vissuto mentre lavorava per una grande compagnia di telecomunicazioni che era cresciuta acquisendo altre compagnie nel corso di molti anni. Il suo team si era trovato a dover gestire resistenze e respingimenti che sembravano strani e inspiegabili. Poi, qualcuno del team prese alcuni pennarelli e diede un codice colore ai box nel diagramma dell’organizzazione a seconda dell’azienda di provenienza originale delle persone nel box – e molte di queste aziende una volta erano feroci competitor – ed improvvisamente le ragioni per la resistenza divennero chiare e comprensibili.
Per ciascuna osservazione ci potrebbe essere un vasto numero di possibili spiegazioni. Molte di queste potrebbero essere basate su convinzioni che sono al di fuori della vostra attuale bolla di convinzione, nel qual caso potrebbero sembrare strane, assurde, folli o completamente sbagliate.
La maggior parte del tempo ce ne andiamo in giro con la testa così piena di “ovvio” che non riusciamo a vedere cosa sta davvero succedendo. Se pensate che qualcosa sia ovvio, quella è un’idea che merita un esame più da vicino. Perché pensate che sia ovvio? Che esperienze personali avete avuto che vi hanno portato a questa convinzione? Riuscite ad immaginare un insieme di esperienze diverse che possa portare ad una convinzione differente?
Coltivate quante più teorie potete, incluse alcune di quelle che sembrano strane, contro-intuitive o addirittura in mutua contraddizione e tenetele in maniera lasca. Non attaccatevi troppo a nessuna di queste. (Fig. 2)
Fig 2: Aggrappatevi poco alle vostre teorie.
Poi potete cominciare a fare domande e a cercare informazioni valide che vi aiutino a capire cosa sta veramente accadendo. Il modo per raggiungere la comprensione consiste nello svuotare la mente, farvi avanti e dare completa attenzione alle persone, sospendere le proprie convinzioni e i propri giudizi, e ascoltare attentamente.
La cosa da ricordare è che le persone agiscono in modi che hanno senso per loro. Se qualcosa non ha senso per voi, allora è a voi che sta sfuggendo qualcosa.
Cosa vi sta sfuggendo? Se qualcuno dice qualcosa che sembra strano o incredibile, chiedetevi: “In cosa dovrei credere perché quello sia vero?”
In molti casi, il solo modo in cui riuscirete a capire cosa c’è all’interno della testa di qualcuno è parlandoci. A volte quell’idea potrebbe spaventarvi. Potrebbe essere che sentirete qualcosa che mette in discussione la vostra bolla di convinzione, ma se riuscirete a superare le vostre paure, andate a parlare con il drago oppure portate fuori l’orco per un caffè. Potreste semplicemente imparare qualcosa che vi cambierà la vita.
Esercizi pratici#section1
Triangolate e validate. Osservate le situazioni da quanti più punti di vista possibile. Prendete in considerazione la possibilità che convinzioni apparentemente diverse o contraddittorie potrebbero essere valide. Se qualcosa non ha senso per voi, allora vi state perdendo qualcosa.
Esercizio n.1#section2
Pensate a un collega o a un membro della vostra famiglia, qualcuno che vi stia a cuore o da cui non potete allontanarvi per una qualsiasi ragione, con cui avete dei problemi ad andare d’accordo. Considerate le vostre convinzioni e il vostro comportamento e tirate fuori quante più teorie potete per spiegare il modo in cui agiscono. Poi vedete se riuscite ad avere una conversazione con quella persona per esplorare quello che sta davvero succedendo.
Esercizio n.2#section3
Pensate a una situazione a casa o al lavoro che trovate problematica. Cercate di trovare quante più prospettive potete che potrebbero darvi un modo diverso per guardare alla situazione. Qual è la vostra attuale teoria? Qual è il suo opposto? A quante prospettive o punti di vista potete pensare che potrebbero aiutarvi a vedere quella situazione attraverso occhi diversi?
Volete saperne di più?#section4
Con il codice ALA-LT avrete il 20% di sconto sulla vostra copia di Liminal Thinking e su altri titoli di Two Waves Books, un imprint di Rosenfeld Media.
Nessun commento
Altro da ALA
Webwaste
Uno strumento essenziale per catturare i vostri progressi lavorativi
Andiamo al cuore dell’accessibilità digitale
JavaScript Responsabile, Parte II
JavaScript Responsabile: parte prima