Lo scarabocchio bistrattato

Nell’inverno del 1969, Virgini Scofield si trovò di fronte ad una sfida scoraggiante. Si trattava di una sfida ricorrente, simile ad un incubo, che aveva già fallito miserabilmente al primo tentativo. Questo ostacolo particolare era tale per cui la maggior parte delle persone si dice fortunata a non doverlo mai affrontare: chimica organica all’università.

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A quel tempo, Virginia era una studentessa di scienze naturali all’Università del Texas. L’adesivo da paraurti rappresentativo della sua carriera avrebbe potuto essere “Dottorato o morte!”, dal momento che non c’era una via alternativa per giungere al dottorato: doveva imparare, integrare e sapere a memoria i dettagli masochistici di chimica organica. E il tempo non era dalla sua parte.

Avendo esaurito tutti i metodi di studio tradizionali, come ad esempio, sottolineare, prendere appunti ed imparare a memoria, Virginia decise di lasciare libero sfogo ad uno strumento che alla fine si rivelò essere il suo salvatore: The Doodle [Lo Scarabocchio, ndt]. Virginia decise di disegnare delle rappresentazioni rudimentali di tutti i concetti presenti nel suo libro di testo “Morrison and Boyd”. Sviluppò una tecnica di problem-solving che sfidava la saggezza popolare e tutti i consigli accademici che aveva fino ad allora ricevuto. E la storia ha un lieto fine! Non solo Virginia superò brillantemente il suo esame finale di chimica organica e alla fine diventò la Dr. Scofield, ma divenne anche una famosa immunologa, guadagnandosi dei riconoscimenti per una delle maggiori conquiste scientifiche relative alla trasmissione del virus HIV. Secondo lei, gran parte del suo successo, allora come oggi, deriva dalla sua decisione eclatante di cominciare a scarabocchiare.

Quindi, cosa si intende esattamente con “scarabocchiare”? Se andate a cercare su un qualunque dizionario, vi troverete una serie di definizioni sconvenienti: gingillare, perder tempo in sciocchezze, fare segni senza significato o fare qualcosa di poco valore, sostanza o importanza. Ma considerando quello che lo scarabbocchiare ha fatto per la Dr. Scofield e quello che fa per orde di essere umani in tutto il mondo, tali definizioni sono a dir poco odiose. Le persone hanno risolto problemi e compreso il funzionamento del mondo usando un semplice linguaggio visuale per più di 30.000 anni. Una definizione più appropriata si sarebbe dovuta dare molto tempo fa.

Lo scarabocchiare potrebbe essere descritto meglio come ‘segni che aiutano una persona a pensare’ La maggior parte delle persone ritiene che per scarabocchiare si debba spegnere la parte intellettiva del nostro cervello, ma questa è una interpretazione errata che deve essere corretta. Non esiste uno scarabocchiare senza pensare. L’atto di scarabocchiare è il tentativo della mente di rimanere coinvolta prima di soccombere all’incoscienza. Gli scarabocchi assolvono ad una miriade di compiti che risultano nel pensiero, sebbene sotto mentite spoglie. Si sa che questa azione universale:

  • aumenta la nostra capacità di concentrazione (specialmente quando dobbiamo gestire una questione noiosa o complessa)
  • aumenta la memorizzazione di informazioni e la capacità di richiamarle
  • attiva “l’occhio della mente” o la porzione della corteccia visiva che ci permette di visualizzare le immagini mentali e di manipolare i concetti
  • aumenta l’accesso alle parti creative, di problem-solving e di inconscio del nostro cervello, permettendo alla parte cosciente di continuare a lavorare ed infine
  • unisce le tre maggiori modalità di apprendimento: visiva, uditiva e cinestetica.

Quest’ultimo beneficio dello scarabocchiare non è niente male. Gli esperti di apprendimento asseriscono che, affinché l’informazione sia realmente integrata, deve incorporare almeno due delle principali modalità di apprendimento o deve incorporare una di queste modalità accoppiata con un’esperienza emotiva forte. Ed il fatto che lo scarabocchiare offra la possibilità di avere tutte e tre le modalità ed anche un’esperienza emotiva è una caratteristica impressionante per un’azione apparentemente così semplice. Ed ecco che, questa “inutile azione” è davvero una tecnica altamente funzionale, con ampie possibilità applicative per il modo in cui lavoriamo e per il modo in cui pensiamo. Non è una banale coincidenza che Thomas Edison fosse un prolifico “scarabocchiatore” e anche uno dei nostri inventori più acclamati. Non è nemmeno una coincidenza che molte tra le aziende più innovative usino gli scarabocchi ed il linguaggio visuale per mantenere un vantaggio rispetto agli altri.

Lo scarabocchio strategico#section1

Non si possono capovolgere decenni di disgrazia semantica in una notte, da qui il termine “scarabocchio strategico” Scarabocchiare strategicamente vuol dire scarabocchiare per tenere traccia delle informazioni uditive o basate sul testo e mostrarle di nuovo al pubblico (può anche trattarsi del pubblico formato da una persona sola). Lo scarabocchio strategico è dove avvengono l’apprendimento potente ed il problem-solving, che è la ragione per cui è ben oltre il giustificabile a scuola e al lavoro.

Per favore, scarabocchiate al lavoro#section2

Lo scarabocchio è il device perfetto per l’ufficio: è user-friendly, adottarlo non costa praticamente niente ed è accessibile a tutti noi, non solo alle persone che hanno un’inclinazione artistica. Inoltre, lo scarabocchio è il passaggio più amichevole che si possa immaginare per mappare dei processi seri e le sfide legate al design. Per applicare il potere dello scarabocchio al lavoro, dobbiamo per prima cosa darci l’autorizzazione a scarabocchiare. Poi, abbiamo bisogno di alcune nozioni di base da cui cominciare.

L’alfabeto visuale#section3

L’uso di un linguaggio visuale scritto a mano comincia dall’alfabeto, cioè, da un alfabeto visuale. Per quanto complesso percepiamo il mondo, quando gli applichiamo il reverse-engineering, otteniamo solo dodici forme che creano il nostro panorama visuale. E siete in grado di scarabocchiarle tutte. Le fome qui sotto sono i mattoni fondamentali con cui disegnare qualunque altra cosa nell’universo conosciuto. Prendete confidenza con queste forme singolarmente ed in combinazione una con l’altra per creare altre forme e vi sarete già messi in cammino sul sentiero dello scarabocchio. Qualsiasi forma vi serva per disegnare una persona, un wireframe o un logo è davanti ai vostri occhi.

I 12 elementi dell'alfabeto visuale.

Fig. 1: I 12 elementi dell’alfabeto visuale. ©sunnibrown.com

“Basi” di scarabocchio strategico#section4

La forma migliore di scarabocchio strategico comporta la costruzione intenzionale di presentazioni visuali. Ciò significa che più riusciamo a rendere l’informazione contestuale, migliore sarà la nostra presentazione. Quando scarabocchiamo per mostrare le relazioni tra pezzi di informazione, per svelare il quadro più ampio di un sistema o per decifrare l’efficienza di un workflow, stiamo inserendo dei layer di significato in quello che potrebbe altrimenti essere un uso più superficiale dell’alfabeto visuale. Sei elementi base ci aiutano ad aggiungere richezza informativa alle presentazioni.

1. Lettering#section5

Non fraintendetemi: uno scarabocchio strategico include del testo. La nostra mente processa le lettere come immagini discrete, perciò il testo è di casa in uno scarabocchio. Ma l’idea è quella di mostrare selettivamente le parole più importanti e di usarle per completare il soggetto che si sta comunicando, non quella di scrivere un romanzo sulla pagina. Il presidente Kennedy spesso si teneva occupato con quello che potrebbe essere definito “scarabocchiare le parole”, poiché ricalcava più volte le stesse lettere mentre rimuginava su un problema. Questo processo multi-modale lo aiutava a pensare e a prendere decisioni. Quindi il testo enfatizza e le “parole-immagine” (sotto) sono modi efficaci per mostrare agli altri cosa intendete e per imprimere le informazioni nel vostro cervello mentre scarabocchiate.

Il lettering e le parole-immagine aiutano le persone a comunicare idee e a farle proprie.

Fig. 2: Il lettering e le parole-immagine aiutano le persone a comunicare idee e a farle proprie. ©sunnibrown.com

2. Punti elenco#section6

Dal momento che lo scarabocchio strategico consente il testo, i punti elenco sono marcatori comodi per distinguere un concetto basato sul testo dall’altro. Proprio come il pin a forma di goccia sulle mappe sull’iPhone, i punti elenco sono dei landmark che ci dicono che qualcosa di importante è in una determinata posizione. I punti elenco, inoltre, sono versatili. Possono assumere una qualsiasi forma: cerchi, quadrati, stelle, check e un’infinità di altre icone. La forma ed il colore dei punti elenco può anche essere usata per far aumentare di importanza un concetto agli occhi di chi guarda. Un punto esclamativo rosso, ad esempio, molto probabilmente attrarrà più attenzione di un sole giallo.

3. Cornici#section7

Proprio come si vede nei diagrammi di flusso, le cornici creano dei piccoli campi per separare il contenuto dai suoi vicini, per indicare che c’è un pezzo di informazione discreto. E come i connettori, le cornici possono essere disegnate per indicare la natura del contenuto a cui fanno riferimento. Possono sembrare come dei box standard per suggerire la “normalità” o come una linea che scorre per suggerire la fluidità o come delle esplosioni in stile fumetto per indicare qualcosa di elettrizzante.

4. Connettori#section8

I connettori mostrano le relazioni tra i vari pezzi di informazione. Tutta la conoscenza è in associazione ad altra conoscenza, quindi i connettori ci permettono di connettere dei sistemi e dei componenti di tali sistemi. I connettori possono anche indicare il tipo di connessione tra due o più elementi — gerarchica o parallela — e la natura di quella connessione — se è statica o dinamica, debole o forte, uni- o multi-dimensionale, etc.

Punti elenco, cornici e connettori creano connessioni e contrasti.

Fig. 3: Punti elenco, cornici e connettori creano connessioni e contrasti. ©sunnibrown.com

5. Facce e personaggi#section9

Le persone sono parte integrante di sistemi e processi, quindi vale la pena sapere come fare degli schizzi di visi e personaggi stilizzati. E non preoccupatevi se pensate che sembrino ridicoli: il nostro sistema percettivo è molto indulgente riguardo alle imperfezioni nelle rappresentazioni visuali. (E’ il nostro giudizio a non esserlo.) Quando li si guarda, vorremmo ritrovarvi delle somiglianze ad una persona che conosciamo. Ancora più importante, dal momento che l’obiettivo dello scarabocchio strategico è quello di costruire un panorama visuale che abbia senso, non vi è modo di evitare il bisogno di incorporare semplici visi e personaggi. (Del resto, in quale altro modo avreste intenzione di prendere in giro i vostri colleghi?)

Scarabocchiare visi e figure aiuta a creare un panorama visuale con un significato e vi permette di prendere in giro i vostri colleghi.

Fig. 4: Scarabocchiare visi e figure aiuta a creare un panorama visuale con un significato e vi permette di prendere in giro i vostri colleghi. ©sunnibrown.com

6. Ombreggiature e sfumature#section10

Per gli scarabocchiatori principianti, le ombre e le sfumature non sono essenziali, ma sono uno dei modi più efficaci per rendere le vostre immagini un po’ più realistiche ed interessanti agli occhi di chi le guarda. Il dizionario Merriam-Webster definisce le sfumature come “l’uso di tratti all’interno del contorno per suggerire la tridimensionalità, l’ombra o il grado di luce in una foto o in un disegno.” In altre parole, la sfumatura è sull’oggetto, l’ombreggiatura no. Le immagini qui sotto offrono un piccolo campionario dei molti modi in cui potete usare le ombre e le sfumature per creare la tridimensionalità ed il volume sui vostri oggetti e sulle persone. Spesso è tutto quel che vi serve per rendere il vostro scarabocchio memorabile.

Aggiungere ombre e sfumature crea interesse visivo e realismo, rendendo i vostri scarabocchi tridimensionali.

Fig. 5: Aggiungere ombre e sfumature crea interesse visivo e realismo, rendendo i vostri scarabocchi tridimensionali. ©sunnibrown.com

Dal momento che lo scarabocchio strategico riguarda la comprensione e la comunicazione piuttosto che l’“arte” non è necessariamente un obiettivo andare oltre le basi. Essere in grado di usare efficacemente il testo, i punti elenco, le cornici, i connettori e così via può farvi diventare un valido problem-solver. E questo potrà sorprendervi ma è importante sottolinearlo nei posti di lavoro interconnessi del giorno d’oggi: non è necessario scarabocchiare da soli.

Applicazioni dello scarabocchio di gruppo#section11

Normalmente si pensa allo scarabocchiare come ad un’attività solitaria, ma lo scarabocchio di gruppo sfrutta il potere del design partecipativo e della co-creazione e ci sono un sacco di modi in cui potete scarabocchiare con i vostri colleghi per condividere idee e risolvere i problemi reali. Quelli che seguono sono solo alcuni suggerimenti.

  • Fate lo scarabocchio del quadro generale della vostra azienda. Raramente gli impiegati di grandi aziende sanno che cosa fanno tutte le parti che muovono l’azienda. Utilizzate una lavagna a fogli mobili per fare uno scarabocchio di gruppo della mappa di sistema delle operazioni dell’azienda ed ottenere dei preziosi punti di vista da tale processo. Pensate al primo sforzo come alla versione 1.0. Non siate ricercati nell’aspetto o nell’accuratezza dell’informazione. Fate semplicemente un primo tentativo pasticciato e poi ri-disegnatelo dopo che tutti hanno contribuito con le proprie idee. Perfezionate il quadro generale, che apparirà gradualmente.
  • Migliorate un workflow. Nonostante gli impiegati generalmente diranno di “sapere” quali cose sono coinvolte in un processo, se gli chiedete di rappresentarvelo con un disegno, molto probabilmente otterrete dei punti di vista molto diversi. Insieme provate a scarabocchiare strategicamente gli step sequenziali di un processo. I momenti in cui tutto diventa chiaro giungeranno inaspettati e avere una presentazione visuale di un flusso è di aiuto per tutti per capire cosa succede e permettere a tutti di ottimizzare tale workflow.
  • Fate dei passi in avanti nel pensare ad un vecchio problema. Quando facciamo affidamento solo sulle conversazioni scritte e/o orali per risolvere un problema, possiamo finire in un loop di soluzione lineare. La bellezza del linguaggio visuale sta nella sua natura relativa allo spazio e alla creatività, incrementando così la possibilità che possa emergere una soluzione alternativa. Invece di scrivere un problema o discuterlo, fate una rappresentazione di questo e chiedete ad altre persone di disegnare le loro soluzioni. Quello che cambia è il loro modo di pensare a delle soluzioni quando si muovono nello spazio degli scarabocchi. Un modo di pensare letteralmente diverso apre inevitabilmente la strada a nuove possibilità.
  • Fate lo scarabocchio del futuro della vostra azienda. Come gruppo, fate una presentazione su larga scala usando qualche pagina della lavagna a fogli e scarabocchiateci in maniera intenzionale la direzione futura della vostra azienda. Spesso ci buttiamo nel futuro senza un vero piano, ma idealmente le nostre mosse dovrebbero essere strategiche. Fare una riunione in cui si disegna il futuro dell’azienda permette alle persone di crearlo piuttosto che reagirvi man mano che lo si vive. E se siete curiosi, potete trovare dozzine di altre attività relative agli scarabocchi da fare durante le riunioni. su gogamestorm.com.

Come i bambini e la dinamite, lo scarabocchio è falsamente semplice: un numero stupefacente di passi avanti nella scienza, nella matematica e negli affari è arrivato grazie all’atto di fare segni poco eleganti sulla carta. La bellezza dello scarabocchio consiste nel non richiedere alcun grado di istruzione, nessuno status finanziario, nessun allenamento. Richiede solo di essere utilizzato e che gli si lasci fare quello che gli viene meglio: aiutarci a pensare.

Illustrazioni: {carlok}

Sull’autore

Sunni Brown

Sunni Brown è imprenditrice, creative director, relatrice e co-autrice di uno dei Top 100 Business Books in C&I di Amazon intitolato GameStorming: A Playbook for Rule-breakers, Innovators and Changemakers. E' meglio nota per le sue visualizzazioni di contenuti su larga scala “live” alle riunioni e agli eventi ed è anche la leader di “The Doodle Revolution” uno sforzo crescente per screditare il mito che lo scarabocchio sia una distrazione. Ha intenzione di insegnare al mondo come padroneggiare lo “scarabocchio strategico” nel suo secondo libro, The Doodle Revolution.

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