A List Apart 5.0

Un design che si allontana dal nostro passato e una piattaforma su cui progettare il futuro: benvenuti al rilancio di A List Apart, per chi crea siti web! Per prima cosa, il contenuto: abbiamo aggiunto dei nuovi tipi di contenuto (e altri seguiranno), e pubblicheremo più frequentemente, molto più frequentemente. Non temete: continueremo a produrre gli importanti ed estesi articoli che tutti si aspettano da A List Apart e continueranno le uscite ogni due settimane. Gli articoli più lunghi e importanti e le uscite (quasi) ogni due settimane continueranno per sempre.

L’articolo prosegue sotto

Tra queste uscite, però, troverete adesso dei link utili, dei blog post provocatori e profondi su dei topic precisi e una rubrica di opinioni (columns) tenuta dalle persone più brillanti che noi conosciamo nel nostro settore. C’è anche una rubrica tenuta dai nostri amici del W3C, che hanno bisogno del vostro aiuto per essere sicuri che gli standard web rimangano pratici, utilizzabili, avanzati e forward-thinking. (Leggete il Masthead per una rapida occhiata ai nostri nuovi collaboratori).

Nei mesi a venire, man mano che i contenuti pubblicati tra un’uscita e l’altra acquisteranno valore e solidità per voi al pari dei nostri articoli, abbiamo intenzione di introdurre nuovi contenuti in aggiunta a questi, egualmente utili, pensati per fornirvi ancora più informazione di cui avete maggiormente bisogno, a volte ancora prima che sappiate di averne bisogno.

Il design#section1

Mettendo al primo posto il contenuto e concependo la sua presentazione di default come una serie di cambiamenti a seconda del device, il designer Mike Pick e lo sviluppatore Tim Murtaugh hanno creato un’esperienza di lettura responsive di grande impatto con le virtù (ma senza i vincoli) dell’ottimo design per la stampa.

Come sempre, il nuovo design rovescia il suo predecessore a gambe all’aria e spinge oltre il nostro modo di concepire ALA come un prodotto e un brand. Laddove il mio design originale (del 1998) era mutuato da un look in stile “volantino da club underground” appropriato per i primi giorni del web design professionale e il più recente design (del 2005) di Jason Santa Maria aveva un look ispirato ai libri e sembrava indicativo della levatura di A List Apart che aveva resistito nel tempo, il nuovo design vede ALA come un magazine distintamente “art-directed”.

Direttamente dagli anni ’90: ALA 1.0, illustrazioni di Jeffrey Zeldman.

Per rendere il loro compito ancora più scoraggiante, ho sfidato Mike e Tim a pensare al design in maniera non canonica. Cosa intendo con questo? A volte, con il responsive design, un particolare layout (ad esempio, il layout per i browser desktop) sembra il design “vero” e le esperienze sugli schermi più piccoli costituiscono degli adattamenti pensati in un secondo tempo, a malapena usabili. Non volevo che accadesse anche in questo caso. Al contrario, volevo che voi, i nostri lettori, sentiste di vivere la reale esperienza su qualunque device o in qualunque circostanza vi imbattiate nel nostro magazine. Ovviamente, questo dovrebbe essere l’obiettivo di ogni approccio maturo al responsive web design. In ogni caso, secondo me, Mike e Tim ci sono riusciti brillantemente.

Quel che lega il nuovo design al suo predecessore è lo sbalorditivamente magnifico lavoro di illustrazione di Kevin Cornell, autore di Bearskinrug e di numerosi altri libri e opere. In aggiunta, le illustrazioni di Kevin si possono ora vedere a risoluzione maggiore (includendo Retina dove appropriato), così come l’altra opera d’arte che adorna ALA.

ALA 4.0: un layout del 2012 di Jason Santa Maria.

Feature divertenti: là dove ALA 4.0 utilizzava un sistema di link a due colori che cambiavano ad ogni uscita pubblicata, ALA 5.0 ritorna alla vecchia scuola con i link blu. Sempre seguendo questo stile alla vecchia maniera, abbiamo impostato il font del body nel vecchio caro Georgia. (I nostri Georgia Pro e ITC Franklin sono entrambe gentile concessione dei maghi di Webtype. Se è sbagliato innamorarsi di due web font, allora non voglio aver ragione.)

Mike e Tim parleranno di alcune interessanti decisioni estetiche e di alcune sfide tecniche del redesign in articoli e blog post futuri.

La strategia#section2

Abbiamo cominciato a pianificare A List Apart 5.0 nel Novembre del 2011. Sì, quattordici mesi fa: tempo al tempo.

Il team strategico che ha concepito le nuove feature di ALA era composto dal producer Tim Murtaugh, dal precedente creative director Jason Santa Maria, dalla precedente editor-in-chief Krista Stevens, dalla precedente contributing editor Mandy Brown e dal sottoscritto. Il lavoro è proseguito sotto la direzione della nuova editor-in-chief Sara Wachter-Boettcher, del designer Mike Pick, dello sviluppatore Tim Murtaugh e, ovviamente, del sottoscritto.

ALA 5.0 meeting di pianificazione. Da sinistra a destra: Jason Santa Maria, Mandy Brown, Krista Stevens, Tim Murtaugh.

Tra i due insiemi di team leader, la paladina dell’UX Marcy Mayer ha prodotto dei wireframe dettagliati che hanno concretizzato le idee degli strateghi (o hanno rivelato gap o pecche in tali idee) e ha pianificato le diverse fasi per il rollout di possibili feature. Come sempre accade, la IA ha continuato ad evolversi attraverso il progetto, man mano che la confrontavamo con il design, il contenuto e il workflow reali.

Il sito gira su una build di Expression Engine 2.0 personalizzata da Tim Murtaugh (che insieme a Mike Pick ha anche lavorato sodo sul CSS e su HTML). In futuro, riveleremo altro su questo argomento.

Nave pirata#section3

Per lanciare in tempo, abbiamo deliberatamente deciso di tralasciare il perfezionamento di alcuni dettagli e (come fate voi) deciso di eliminare alcune sottigliezze fino a dopo il rilancio. Se trovate qualcosa di strano nella logica dell’UX, come inconsistenze nella gerarchia del design, o una pecca curiosa nel CSS, probabilmente ci stiamo già lavorando.

Se siete nuovi lettori di A List Apart, benvenuti! Potreste gradire “The ALA Primer: A Guide for New Readers” di Erin Lynch, la “ALA Summer Reading Issue” del 2012 (i nostri articoli preferiti tratti da 355 numeri di A List Apart) e i “I Risultati della Web Design Survey 2011”, le nostre ultime valutazioni sulla professione estratte dai dati inviati dai nostri lettori.

Per saperne di più sui nostri design e sulla storia dei nostri contenuti, leggete “Ten Years”, la mia narrazione del primo decennio del nostro magazine.

Nuovi visitatori o lettori fedeli, siete il motivo per cui noi siamo qui e vogliamo sapere cosa pensate. Diteci se vi piace il nuovo ALA e cosa sperate di vedere nelle (e tra) le prossime uscite.

Illustrazioni: {carlok}

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